Servizi di pulizia, serve la certificazione Emas

Per gli appalti di servizi è necessaria lacorretta stima del personale per verificare attentamente le offerte e il lororispetto dei contratti collettivi nazionali di lavoro oltre che evitaredistorsioni della concorrenza; prevista la certificazione EMAS (o equivalente)fra i requisiti di partecipazione in vista della prossima obbligatorietà alivello europeo. Sono questi alcuni dei punti caratterizzanti la bozza dibando-tipo n. 2/2017 (Schema tipo di disciplinare di gara per l’affidamento dicontratti pubblici di servizi di pulizia, di importo pari o superiore allasoglia comunitaria, aggiudicati all’offerta economicamente più vantaggiosasecondo il miglior rapporto qualità-prezzo).

Lo schema tipo, in consultazione fino all’11ottobre 2017, deve essere adottato, ai sensi dell’art. 213, comma 2, del dlgs50/2016 (codice dei contratti pubblici) ed è corredato da diversi allegati.Prende le mosse dal modello di disciplinare redatto per i servizi e leforniture in generale, opportunamente integrato con clausole di dettagliomirate alla disciplina di aspetti specifici e tipici dei servizi di pulizia.

La consultazione è di interesse per tutte le Amministrazioninon soggette all’obbligo di acquisto centralizzato per le categoriemerceologiche di cui al dm 24 dicembre 2015 (valido per il biennio 2016-2017),nonché per tutte le Amministrazioni che, pur essendo tenute all’obbligatorioacquisto centralizzato, non avendo disponibilità di convenzioni e Accordiquadro (il cui affidamento fosse in atto), necessitano di bandire autonomamentela gara.

Il documento pone una particolare attenzione allafase della descrizione dei servizi oggetto di approvvigionamento anche sotto ilprofilo della stima del numero del personale e, quindi, per l’individuazionedel costo della manodopera che è elemento fondamentale anche nelladeterminazione dell’importo a base di gara. È stata prevista la possibilità disuddividere l’appalto in lotti sia funzionali (più frequenti perché attinenti aimmobili diversi e autonomi), sia prestazionali.

Per evitare le criticità spesso riscontrate, l’ANAC– Autorità Nazionale Anti Corruzione, invita le stazioni appaltanti a unaesatta stima delle unità necessarie per l’appalto e del calcolo delleretribuzioni, per evitare che agli addetti siano riconosciute retribuzioniinferiori alle previsioni dei contratti collettivi. L’obiettivo è evitare un«elemento di alterazione del libero gioco della concorrenza, a danno delleimprese ossequiose dei minimi contrattuali». Così facendo, peraltro, saràpossibile effettuare una corretta verifica di sostenibilità-congruitàdell’offerta in base all’omologo, separato dato sul costo del personaleindicato in offerta dal concorrente. Fra i requisiti di partecipazione comparela certificazione delle eventuali misure connesse alla gestione ambientale che,ai sensi dell’art. 44 del Codice dei contratti pubblici, hanno come riferimentoil sistema comunitario di eco-management and audit scheme (Emas) o altrisistemi riconosciuti a livello europeo o internazionale; prossimamente,infatti, il marchio di qualità ambientale (e prestazionale) dell’Unioneeuropea, ha detto l’Anac, sarà previsto anche per un servizio, come quello delclearing.

Il documento ANAC è disponibile pressoCasartigiani Napoli e può essere richiesto via e-mail dalle imprese o dalle Amministrazioniinteressate. INFO 0815545365 

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