Marmisti: la legge di bilancio 2018 esclude l’APEper la pensione anticipata
“Un lavoro costellato di malattie professionali non viene minimamenteconsiderato usurante dal Governo centrale, in vista dell’Ape pensionistica, emancano anche regolamenti e controlli sulla sicurezza del lavoro da parte degliEnti locali”, così Federico Greco, presidente nazionale diAssoMarmo-Casartigiani.
Arriva dall’AssociazioneNazionale Marmisti Italiani l’urlo di rabbia che investe leproposte governative in itinere. Il Governo in questi giorni si accinge avarare la Legge di Bilancio 2018, ma, ancora una volta, lacategoria dei lavoratori del marmo viene ignorata. Sin dal 2015, l’associazioneattende una convocazione da parte del Governo, al fine di includerei materiali lapidei nei bonus ristrutturazione, che, pur essendomateriali da costruzione, di fatto vengono esclusi dalla Agenzia delle Entrateperché considerati beni di lusso. Peraltro, adesso si lavora sulla possibilitàdi anticipare l’età pensionabile di alcune categorie denominate usuranti. AssoMarmo–Casartigiani chiede al proposito, conestrema sollecitudine, di rivedere quelle 15 categorie di lavoro perché noncongrue con il vero lavoro effettuato.
Il lavoro del marmista sisvolge in ambienti umidi, dovendo effettuare la lavorazione del marmo con l’ausiliodi acqua, e inoltre rumorosi e polverosi. Le domande sono lecite. Forse non siritiene usurante questo tipo di lavoro? Per non parlare dei pesimanovrati ogni giorno. Si continua a non considerare questo settore importanteai fini della composizione del PIL italiano, per via di varie vicende nonimputabili alla bravura dell’artigiano ma imputabili, invece, alla negligenzadi una classe politica che non conosce assolutamente le difficoltà incontratein questi ultimi dieci anni. Da tempo, ormai, numerosi paesi hanno riconosciutoil ruolo strategico di marmi e pietre ed aggiornato la propria legislazione perquanto di conseguenza, inquadrando i prodotti lapidei nell’ambito dei materialiminerari di prima categoria. I risultati economici e sociali che ne sonoconseguiti parlano chiaro e sono l’evidente testimonianza di un mercatoprofessionale in crescita, che fa il paio con una congrua crescita diinvestimenti con tanto di valore aggiunto.
Il Settore Lapideo deve, tra l’altro,sopportare una concorrenza sleale da parte delle aziende funebri che produconoin piccoli depositi senza alcun rispetto delle norme di sicurezza vigenti, chenon emettono in molti casi documenti fiscali che comportano per le marmerie dicontro costi di fatturazione esosi aggravati da IVA al 22%.
Il tutto riconducibile a negligenzeda parte di Enti locali accusati di non aggiornare i propri regolamenticimiteriali e di non dar luogo ai giusti controlli di vigilanza attraverso gliorgani preposti della Polizia Mortuaria, parte integrante delle PolizieMunicipali. Non si tralasci di considerare il settore Edile, fermo ormai dadecenni e non capace di ripartire per via dei costi altissimi che siriversano sulla realizzazione dei lavori. A tutto questo si aggiunga cheora un artigiano dovrebbe lavorare sino all’età di 67 anni. Solitamente, intornoai 55 anni si iniziano a manifestare gravi patologie come le ernie alla colonnavertebrale, i dolori reumatici o peggio, le artrosi deformanti; se poiaggiungiamo la palese difficoltà di maneggiare pesi, l’Artigiano non sarà piùin grado di lavorare per dare sostentamento alla propria famiglia.
Casartigiani non cista proprio. Un trattamento poco consono riservato a chi ha assunto inproprio il rischio di fare impresa in un territorio divenuto ormai ostico, lavoratoriche hanno contribuito al mantenimento dello Stato pagando le tasse. Eppure, ilsettore lapideo porta avanti una tradizione millenaria, possedendo contenutiprofessionali molto alti e la possibilità di creare posti di lavoro con mezzifinanziari limitati, tanto che da quasi mezzo secolo è stato ritenutoufficialmente idoneo – anche da parte dell’Organizzazione delle Nazioni Unite –ad avviare processi di espansione laddove altri comparti non potrebberoesprimere analoghe capacità strategiche e tattiche. Quindi, ha diritto adessere oggetto di consapevoli attenzioni sia nei Paesi terzi, dove costituisceun’occasione importante di incremento del valore aggiunto, sia in quellimaturi, dove si traduce in aggregati di notevole importanza dal punto di vistaeconomico, tanto più importanti in permanenza di una congiuntura economica edoccupazionale obiettivamente complessa.
L’invito rivolto alle istituzioni èdunque quello di visitare le aziende e a toccare con mano tutte ledifficoltà superate soltanto grazie alla dedizione per il lavoro Artigianoe alla passione dimostrata negli anni.
Casartigiani Napoli per quantopossibile sosterrà con ogni sforzo la battaglia sindacale della Confederazione nazionale, sensibilizzando deputati e senatoridi espressione del territorio affinchè anche dal basso si evidenzi la necessitàa porre rimedio all’ingiustizia intercettata da Casartigiani nazionale verso un’importantecategoria Artigiana.