Il sistema di sorveglianza delle patologie correlate al lavoro attraverso le segnalazioni dirette ai Dipartimenti di Prevenzione delle ASL, utilizzando il modello MALPROF per l’analisi e lo studio del fenomeno.


La costruzione di un efficace sistema di prevenzione richiede, tra i suoi requisiti principali, la possibilità di determinare tempestivamente il numero e la tipologia delle malattie che colpiscono i lavoratori, con particolare attenzione all’insorgere di nuove patologie connesse alla sempre più accelerata evoluzione del mercato del lavoro.

A livello nazionale, un archivio di riferimento per lo studio di questo fenomeno è costituito dalla banca dati dell’Inail, che rende disponibile un insieme di statistiche sulle malattie professionali.

I dati degli archivi, però, riflettono i meccanismi del sistema di tutela assicurativa previsto per i lavoratori nel nostro Paese.

Il progetto Malprof dell’Ispesl, sostenuto dal 2007 da una convenzione con il Ministero della Salute, prevede la registrazione di tutte le malattie segnalate come “correlate al lavoro”, assegnando il nesso di causalità tra patologia ed attività lavorativa sulla base dell’anamnesi lavorativa e della qualità della diagnosi.

Questo nesso, identificato dal Sistema, ed esplicitabile in quattro modalità (altamente probabile, probabile, improbabile ed altamente improbabile), fa riferimento all’effettivo periodo della storia lavorativa individuato come causa della malattia.

La sperimentazione ha generato una banca dati sulle patologie lavoro-correlate, gestita dall’ISPESL, che monitora circa il 25% degli occupati del nostro Paese.

Prossimamente è prevista l’uscita del IV Rapporto Malprof (biennio 2005-2006) in cui, oltre a quelli della Lombardia (attiva dal 1999) e della Toscana (attiva dal 2000) sono state raccolte, anche se ancora non secondo il modello Malprof, le segnalazioni di altre dieci Regioni.

Dai primi dati elaborati per il IV Rapporto, si evidenzia come nel 2006, l’incidenza dei casi riconosciuti con nesso positivo (tra malattia ed attività lavorativa) rispetto al totale delle segnalazioni sia stata del 74,1% in Lombardia e del 67,8% in Toscana.

Dal confronto con i dati ufficiali dell’Inail, la percentuale di malattie denunciate nel 2004 e riconosciute a tutto il 30 aprile 2008 nell’Industria e Servizi, si è attestata al 30,2% in Lombardia ed al 36,4% in Toscana.

Ne deriva che, pur tenendo presente le diverse finalità di riconoscimento delle malattie nei due sistemi, per fini di tutela quello Inail, e per scopi di prevenzione quello dei Servizi, il gap sottolineato dalla comparazione dei dati evidenzia l ‘esigenza di accrescere e promuovere un uso integrato delle informazioni disponibili per una più chiara comprensione di un fenomeno complesso e di difficile rappresentazione.

Dr. Giuseppe Campo 

Dr.ssa Maria Grazia Magliocchi

www.ispesl.it

 

 

 

 


 

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