Dal 1° gennaio 2011 a Napoli addio obbligato agli “shopper” (buste di plastica) non biodegradabili. E per negozi e supermarket che continueranno a distribuire alla clientela , gratis o a pagamento, le buste, scatteranno salate multe da 25,82 a 150 euro.
E’ tutto nero su bianco, contenuto in una delibera del Consiglio comunale di Napoli. Palazzo San Giacomo si allinea così alle disposizioni che saranno in vigore su tutto il territorio nazionale dal 2011 per vietare il commercio dei sacchetti di plastica, prodotti che secondo l’Agenzia Europea per l’Ambiente possono restare nell’ambiente da minimo di 15 a un massimo di mille anni.
Gli “shopper” sono praticamente impossibili da riciclare, perché il recupero costa molto di più della produzione. Il divieto coinvolgerà tutta la grande distribuzione ed i negozi al dettaglio, gli unici sacchetti consentiti saranno quelli “bio”, realizzati utilizzando mais e olio di girasole oppure le vecchie borse di tela e canapa.
Su questo versante la prossima ordinanza dell’amministrazione guidata da Rosa Russo Iervolino dovrebbe riguardare invece un ritorno al passato con il ripristino del vecchio sistema del “vuoto a perdere”, ovvero il pagamento di un tot per ogni bottiglia riconsegnata al commerciante, allo scopo di incentivare il recupero del vetro.
Il vuoto a rendere è di recente tornato in auge con successo in alcuni comuni del Nord Italia come Bolzano; uno studio (Campaingn to protect rural England) ha dimostrato che se una bottiglia costa tra i 20 e i 40 centesimi di euro viene riportata indietro nel 90% dei casi.