SCONCERTO TRA I COMMERCIANTI DI POMPEI

Un provvedimento a dir poco drastico quello del commissario straordinario degli scavi archeologici di Pompei, Renato Profili, che prevede lo sgombero entro il termine perentorio del 10 ottobre c.a. delle installazioni dedicate da decenni ai quarantaquattro commercianti ambulati posizionati nelle immediate adiacenze l’ingresso degli scavi archeologici.

Il motivo è  forse una sorta di pulizia etnica degli ambulanti, che però non sono abusivi, bensì regolarmente iscritti alla Camera di Commercio ed autorizzati dal Comune, che hanno fatto della vendita dei souvenir la loro unica fonte di reddito e sostentamento, soddisfacendo la sete turistica di un ricordo alla visita agli scavi più famosi del mondo.

Casartigiani, che rappresenta sindacalmente i quarantaquattro commercianti ambulanti si dice sconcertata per il metodo, la forma e la tempistica con la quale l’ex prefetto Renato Profili, a cui è riconfermata ogni attestazione di stima per il lavoro svolto a palazzo Salerno, è sceso in campo.

Già nella primavera di quest’anno Casartigiani aveva partecipato ad un serrato confronto sul tema della riqualificazione delle zone antistanti l’ingresso degli scavi con il Sindaco di Pompei Claudio D’Alessio, che annunciava un ridisegno ed una riduzione degli ingombri commerciali nell’ottica di una riqualificazione concordata della piazza e della via adiacente gli scavi.

Dopo una non facile e serena trattativa si addivenì, consci di salvare un pezzo significativo dell’economia pompeiana che assicurava sostentamento non solo ai commercianti ambulanti, ma anche agli Artigiani produttori dei souvenir, ad accettare la riduzione degli spazi a questi dedicati, organizzando una turnazione di ventidue commercianti al giorno, di organizzare gli stessi in gazebo coordinati ed omogenei per immagine e spazi, e l’accettazione dell’adozione addirittura di un camice imposto da specifica delibera comunale a tutela del decoro e dell’immagine della città.

Forti dell’accettazione e messa in pratica di tali provvedimenti la categoria era sicura di un rasserenamento del corretto prosieguo della loro conduzione imprenditoriale, già minata dal calo turistico.

Ma alla luce di tale sconcertante provvedimento annunciato con appena 10 gg. di preavviso, Casartigiani ha chiesto per il tramite del Segretario Provinciale Fabrizio Luongo, al Prefetto di Napoli Alessandro Pansa, l’apertura urgente di un tavolo di confronto al fine di scongiurare lo stato di agitazione della categoria a ulteriore danno dell’immagine di una provincia di Napoli già martoriata da sempre più problemi.

“è nostro dovere però” – ha dichiarato Fabrizio Luongo – “intervenire affinché l’economia e l’occupazione non continui ad accusare colpi a cui diviene difficile rialzarsi. Una riqualificazione seria parte dal salvaguardare innanzitutto cittadini ed imprese del territorio, per poi passare all’immagine turistica”.

“aspettiamo quanto meno di conoscere la nostra destinazione” – ha annunciato Raffaele Scisciola presidente di Casartigiani Pompei – “i flussi turistici arrivano in Pompei già incardinati dalle agenzie turistiche che poco tempo e spazio lasciano alla libertà di acquisto, l’eventuale dislocazione in altra area lontana dall’ingresso degli scavi archeologici, non consentirebbe la vendita dei souvenir”.

Il Sindaco Claudio D’Alessio interpellato dalla dirigenza Casartigiani si dice estraneo al provvedimento che insiste su area demaniale, poiché gli spazi immediatamente antistanti ed adiacenti gli scavi non sono di pertinenza comunale, pertanto fuori dalla sua competenza amministrativa, ma nel contempo ha invitato la dirigenza Casartigiani ad un incontro al Palazzo di Città per il 9 ottobre sera.

Casartigiani confida che il Prefetto di Napoli Alessandro Pansa possa avocare a se tra le tante emergenze a cui è chiamato a far fronte a Napoli, anche quella di Pompei, a tutela ed in rispetto di chi da anni ha esercitato la propria attività con sacrificio e passione, adeguandosi a normative e regolamenti comunali.

 

081.554.53.65 – Casartigiani


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