Riordino degli Istituti Tecnici

Documento condiviso di analisi ed approfondimento dell’impianto presentato alle parti datoriali dal Ministro dell’Istruzione in data 24 Settembre 2008 avente come oggetto il riordino degli Istituti tecnici (art. 13 legge n. 40/07 e art64 comma della legge 133/08).

Riflessioni e proposte di modifica delle Confederazioni Artigiane

Partendo dalla obbiettiva necessità che vive il mondo dell’Artigianato in merito a ricambio generazionale e alla luce dei dati provenienti da diverse indagini svolte da Casartigiani e dalle altre Confederazioni Artigiane confermate dall’ultimo rapporto Excelsior (Unioncamere), che evidenziano che a fronte dell’effettive potenzialità occupazionali vi è una mancanza di profili in uscita dal mondo dell’istruzione da avviare al mercato del lavoro e considerando il rispetto degli impegni presi nell’Accordo di Lisbona, circa la maggiore occupabilità dei giovani, appare necessario il riordino del sistema di istruzione tecnica.

L’art. 13 della legge 40/07 pare andare in questa direzione. Considerando in maniera positiva l’impianto generale di riordino degli istituti tecnici, le Organizzazioni dell’Artigianato auspicano un coinvolgimento più concreto delle parti datoriali nei passaggi successivi in cui si definiranno nel dettaglio i programmi didattici e le metodologie formative per l’approfondimento dell’impianto stesso al fine di una maggiore integrazione tra la scuola ed il mondo dell’impresa.

E’ tuttavia opportuno effettuare alcuni approfondimenti in merito all’impianto:

  • Riguardo agli indirizzi ed ai profili le Confederazioni dell’Artigianato auspicano una maggiore attenzione verso le categorie produttive specifiche dell’Artigianato e della piccola impresa. Appare positiva la suddivisione tra il Settore Economico e quello Tecnologico anche se sarebbe opportuno nella parte economica, se non l’inserimento di altri indirizzi, almeno una specificazione maggiore per quello che riguarda l’attività gestionale delle imprese.
  • In merito all’alternanza scuola lavoro è positiva l’introduzione di periodi di studio/lavoro in azienda che rappresenta un punto importante e necessario per lo sviluppo del capitale umano e la contemporanea crescita di competenze all’interno delle imprese e di competitività delle stesse; il riferimento al collegamento organico con il mondo del lavoro e delle professioni deve considerare, ad avviso delle Confederazioni Artigiane, la particolare tipologia del tessuto economico- produttivo del nostro Paese. In questo senso appare necessario rafforzare il legame con le realtà territoriali che evidenziano modelli organizzativi caratterizzati da piccole e piccolissime imprese. 
  • E’ positiva la valutazione in merito alla organizzazione dei percorsi pianificati con il modello 2+2+1, apprezzabile l’enfasi circa le metodologie basate sulla didattica in laboratorio, sull’analisi e la soluzione dei problemi e sul lavoro per progetti, è auspicabile che all’interno dell’impianto, così come inserito nel documento che evidenzia i criteri e gli orientamenti guida della Commissione, sia specificata la metodologia che prevede che l’ultimo anno del triennio sia finalizzato all’inserimento diretto nel mondo del lavoro e/o alla formazione terziaria.
  • Viene giudicato positivamente l’intenzione di adeguare i risultati di apprendimento dei percorsi formativi al Quadro Europeo delle Qualifiche.
  • E’ apprezzabile l’aumento degli spazi dell’autonomia didattica ed è un punto importante per meglio legare gli istituti al tessuto economico-produttivo territoriale di riferimento.
  • E’ condivisibile l’istituzione di un comitato tecnico scientifico per il contributo alla definizione del piano di offerta formativa così come utile l’introduzione di esperti del mondo del lavoro e delle professioni (in particolare “maestri Artigiani”) che possono qualificare i percorsi didattici in maniera rispondente alle necessità delle imprese.
  • Al fine di migliorare la percezione dell’istruzione tecnica si auspica di prevedere all’interno di quest’impianto un sistema di orientamento delle scelte degli studenti anche in riferimento alla espressa capacità occupazionale del comparto Artigiano e della piccola impresa.

Partendo dal presupposto che è utile legare maggiormente i profili a possibili mansioni o sbocchi professionali, Casartigiani in uno con le organizzazioni consorelle del comparto ha assicurato la propria disponibilità a collaborare in maniera condivisa ai successivi approfondimenti dell’impianto.

“il lavoro che sta svolgendo Casartigiani nazionale” – ha affermato Fabrizio Luongo Segretario di Casartigiani Napoli – “in termini di proposta al Governo ed in Parlamento è eccellente e permetterà di porre il comparto dell’Artigianato al centro di quell’attenzione che gli spetta e gli compete di diritto, quale vero volano di sviluppo economico, culturale ed occupazionale del nostro Paese per il tramite dei giovani”

 

nella foto: il presidente nazionale di Casarrtigiani Giacomo BASSO


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