IVA al 21% ecco da quando cambia

Con la nuova Manovra Economica approvata è stato introdotto l’aumento dell’aliquota Iva ordinaria dal 20% al 21%

L’aliquota Iva destinataria del provvedimento è quella ordinaria ossia quella che prevede un’aliquota del 2o% contro le aliquote agevolate previste per il settore alimentare per cui è stata fisssata al 4% per altri settori/attività speciali come in alcuni rami dell’edilizia in cui potete riscontrare l’aliquota del 10%.

Purtroppo seppure l’Iva è un tributo la cui potestà impositiva è attribuita alla Comunità Europea è data la facoltà agli Stati membri di modificarla nell’ambito di range che possono essere al massimo di 5 punti percentuali, la data di entrata in vigore è stata il 17 settembre

Premesso che l’iva al 21% come sappiamo per i soggetti titolati a detrarla nelle liquidazioni Iva resta una partita di giro in quanto i soggetti commerciali titolari di partita Iva la pagheranno al momento delle vendite (maturando un’IVA a debito nei confronti dello Stato) e la detrarranno al momento dell’acquisto (attraverso il meccanismo della detrazione Iva sugli acquisti).

Nel caso di società che effettuano acquisti e per le quali sussiste il diritto alla detrazione dell’Iva nulla cambia se non una maggiore esposizione finanziaria rispetto a prima pari all’1% sulle fatture ricevute a fronte di acquisti.

Coloro che risultano effettivamente incisi dal tributo Iva sono i consumatori finali e quindi tutte le persone fisiche non titolate a detrarsi l’iva (non titolari di partita Iva per intenderci) in quanto tutti effettuiamo dei consumi a titolo personale e a fronte di questi paghiamo l’iva esposta in fattura o ricevuta fiscale, o, in assenza compenetrata nel prezzo di vendita.


Il difficile è calibrare di nuovo sistemi informativi  e renderli in grado di gestire il cambiamento per recepire l’aumento dell’iva e questo rappresenterà indubbiamente un costo per consulenze o rilasci di nuove versioni dei software. Llo stesso dovrà aversi per i dichiarativi come modello unico o la  dichiarazione Iva 2012 e comunicazione annuale dati Iva 2012.

Se arriva una fattura con Iva al 20% quello che è possibile fare è chiamare il fornitore e chiederne la rettifica: successivamente si ricorda che esiste un congruo margine di tempo per considerare l’iva in quella fattura (al più nella dichiarazione relativo al secondo anno successivo all’effettuazione dell’operazione …)

Altra strada potrebbe essere l’autofatturazione per il differenziale ma è una strada più complessa che richiede molto più tempo rispetto alla telefonata-mail al fornitore.

In caso comunque di registrazione fattura non regolare ci potrebbero essere gli estremi per una sanzione di tipo amministrativo per omessa regolarizzazione degli acquisti a cui seguirebbe, se l’errore dovesse persistere, un errore nella dichiarazione Iva fino alla trasmissione telematica della dichiarazione iva, per infedele dichiarazione Iva (modello unico).

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