“La crisi globale ha dimostrato che l’Italia è fatta dalle piccole imprese, dagli artigiani. Il nostro Paese non ha grande industria e il Made in Italy è fatto da noi. Adesso siamo più forti e vogliamo crescere”. Così il Presidente di Casartigiani, Giacomo Basso, commenta la nascita di R.E TE. Imprese Italia.
Come giudica lo sbocco del Patto del Capranica, che vi unisce a Confesercenti, Confartigianato, Confcommmercio e CNA?
E’ stata fatta la cosa giusta. Un passo indietro per farne dieci avanti: non si è pensato ai singoli interessi, ma al bene comune. Certo esiste una difficoltà oggettiva nel fondere le sigle in tutto e per tutto. E non sarebbe neanche giusto.
Ci spieghi meglio.
E’ impossibile fonderci in un’unica sigla vista la diversa natura dell’artigianato, del commercio, dei servizi e il dualismo tra sindacato e tutela di interessi e i servizi sul territorio.Con la super associazione parleremo con una sola voce e soprattutto faremo crescere le imprese.
Al tavolo con il governo parlerà il portavoce?
Esatto, dopo un dialogo tra le cinque sigle. E le prime reazioni positive dimostrano che se tutti ragionassero come noi il dialogo tra parti sociali sarebbe semplificato e rafforzato.Forse a Confindustria può sembrare poco consono che il messaggio venga da noi . Forse poteva venire a loro questa idea. Tuttavia ci tengo a sottolineare che non ci deve essere concorrenza, ma collaborazione.
Qual è il ruolo di Casartigiani?
Noi siamo presenti sul territorio in maniera capillare, soprattutto al Centro Sud, e rappresentiamo una forza produttiva notevole. Gli artigiani sono stati considerati lavoratori di serie B fino agli anni Novanta: oggi se siamo fuori dalla crisi è anche grazie alle PMI. Se la nostra gente si ritrovasse a chiedere lavoro solo nell’industria o nel pubblico impiego e dagli enti locali, altro che Grecia. Noi diamo voce a un milione e mezzo di persone che si è inventato un mestiere.
Qual è il rapporto con la grande industria?
Nel dopoguerra, l’artigianato ha fatto nascere la grande industria. Poi negli anni Settanta tutta quella gente che lavorava nell’industria e ha perso il lavoro si è inventata un mestiere artigiano. Il grande artigianato di produzione nasce da uno scambio continuo con l’industria.
di Adolfo Spezzaferro (La Discussione)